domenica 25 maggio 2008

Elefantentreffen in Piaggio Ciao



Tre uomini, tre ciao, nessun mezzo di appoggio e un' obbiettivo, raggiungere uno dei raduni di moto piu' freddi del mondo : l'Elefantentreffen.
Unico aiuto sara' il variatore, indispensabile per le salite, visto che dovremo
attraversare il Passo del Brennero e Dio sa cosa ci aspetta.
Non c'e' un motivo preciso per questo viaggio cosi' "strano" fatto con mezzi meccanici cosi' piccoli e precari, per me e piu' una sfida piu' che un viaggio vero e proprio, ad ogni modo mi sbagliero', perche' l'idea della sfida mi andra' via dalla mente una voltapartito...
Il punto di partenza e Bolzano la sera del 24 Gennaio 2007, dove raggiungo Giovannidi Lecce e Luca di Vicenza ( i miei compagni di viaggio), verso le 21,30, il mio motorino e caricato dietro la macchina, arrivero' giusto in tempo per un saluto, seguito da una bella cenetta e un breve relax, ho lavorato tutto il giorno staccato e guidato fino a Bolzano.....
Dopo cena parliamo del piu' e del meno, Gigino (il nome che ho dato al mio motorino) lo tirero' fuori dalla macchina domani mattina, adesso ho proprio bisogno di dormire, da domani per qualche giorno finira' la vita "normale" e iniziera' una nuova avventura.
Mi Sveglio di buon ora e prepariamo i nostri muli, Giovanni oltre ad essere il piu' anziano e' anche un veterano di viaggi in Ciao, per chi non lo sa ha fatto il giro d'Italia in Ciao da solo e senza mezzi di appoggio....
Finalmente tutto e pronto, viaggeremo con uno zainetto in spalla, dietro ai motorini un borsone e sulla pedana dove all'interno c'e' il motore appoggeremo una tanica da 5litri per la benzina, e meglio non fidarsi del solo serbatoio Giovanni e Luca useranno dei Gps che alimenteranno con una batteria alternativa.
Finito i preparativi finalmente si parte per fortuna con una bella giornata di sole e la temperatura piu' tre gradi.
La marcia procede lenta e regolare, mi sento abbastanza tranquillo, prima di intraprendere questo viaggio ho fatto un giro di prova partendo da Ferrara andando fino al lago d'Iseo e tornando indietro, grazie a quel giro di 400 chilometri ho fatto al motorino modifiche importanti per rendere la mia marcia piu' sicura e confortevole possibile.
Ci fermiamo in un distributore nei pressi di Vipiteno per un primo rifornimento, qui la temperatura si avvicina allo zero e iniziamo a sentire il freddo, come abbigliamento abbiamo usato gli stessi per andare in moto, il piu' aggevolato alle interperie e' Giovanni che ha installato nel suo ciao un paravento, mentre io e luca che ne siamo sprovvisti subiremo tutte le interperie che incontreremo durante la nostra marcia.
Dopo il rifornimento inizia il passo del Brennero, qui' entra in gioco il variatore che ci aiutera' nella salita, man mano che la nostra marcia prosegue la temperatura si abbassera' a meno sette-otto gradi dove restera' invariata cosi' per tutto il resto della giornata, per le mani non ci sono problemi ho dei grossi guantoni e le moffole che mi terranno le mani calde, il corpo e ben protetto dalla mia attrezzatura tecnica, l'unico problema sono i piedi che il freddo mi dara' noia in quela zona del corpo per tutto il viaggio.
Arrivati in cima al Brennero, ci fermiamo per una breve sosta dentro ad un Bar per bere una cioccolata in tazza calda e scaldarci i piedi




La giornata procede lenta e regolare, nonostante la bassa temperatura ci gustiamo il
paesaggio invernale ancor piu' apprezzato grazie alla ridotta velocita'.
In serata arriviamo in Austria nei pressi di Schwaz dove ci fermiamo in una pensione, oggi abbiamo percorso 230 Km circa per fortuna senza imprevisti.
La mattina alle 7 suona la sveglia, accendo la luce e apro dolcemente gli occhi sfilo le calde lenzuola e mi siedo nel letto appoggiando i piedi nel freddo palche', dentro di me sento la stanchezza e un pizzico di dubbio pensando che mi aspetta un'altra giornata fredda e chissa' cos'altro, vado in bagno e mi guardo allo specchio, pensado chi cavolo me lo ha fatto fare spingermi in una situazione del genere e preso da una punta di demoralizzazione, di solito la mattina per la prima mezzoretta appena svegio mi vien voglia di mollare tutto nelle normali giornate di lavoro, figuriamoci in questa situazione assurda, non finisco di darmi una bella lavata di faccia con dell'acqua gelata( per me un'ottima sveglia) che mi arriva dal cellulare un sms da Luca scrivendo che e' fuori a sistemare il bagagli nel motorino e sta' nevicando!
Poco dopo scendo e vedo Gigino ricoperto di neve con candidi fiocchi di neve che scendono dolci, facciamo colazione, tiriamo via la neve che si e' accumulata durante la notte sui nostri muli, sistemiamo i bagagli due colpi di bedali e BBRRIIMMM pot pot pot pot, il motore di Gigino gira che e' una meraviglia.
Lasciamo l'Austria e entriamo in Germania passando attraverso piccole stradine alternative che secondo i calcoli fatti dal gps di Luca dovrebbe accorciare di molto il tragitto.
Il paesaggio e' incantevole tutto attorno a noi e di un bianco intenso, le strade sono ancora ricoperte di neve per una moto sono pericolosissime, per un Ciao uno scherzo.








Dopo circa due ore ci fermiamo in un bar per fare il punto della situazione e non e' dei piu' ottimisti perche' ci mancano ancora 190 Km e in poco piu' di due ore abbiamo percorso solo 40 Km.
Luca inizia ad andare nel panico,incomincia ad aprire le cartine stradali come un
forsennato, i suoi occhi sono sgranati, guarda la cartina e il gps, cartina e gps sembra disperato io e Giovanni ci guardiamo un po' straniti da questa situazione.
" Dai Luca se non arriviamo alla buca fa lo stesso, mica dobbiamo diventare matti", a queste mie parole il volto di Luca diventa bianco cadaverico e improvvisamente sbatte il pugno su tavolo dicendo " NO!!! IO DEVO ARRIVARE!!!".
Io e Giovanni restiamo colpiti da questa sua ossessione nel'arrivare a tutti i costi a destinazione, a questo punto per tranquilizzarlo optiamo per una soluzione, lasciare perdere le indicazioni del gps e prendere le strade principali, anche se piu' lunghe, trafficate da auto, camion e meno belle paesaggisticamente parlando ci permettera' di andare ad andatura leggermente piu' veloce e regolare.
Si rivelera' una scelta azzeccata, i Km iniziano a scorrere, le nuvole se ne vanno e si apre una bellissima giornata di sole, unico punto impegnativo per tutto il giorno saranno le temperature che arriveranno a meno venti gradi sotto lo zero!!!!
Durante un rabbocco di miscela lungo la strada si fermano un gruppo di ragazzi con delle moto Guzzi ipercariche anche loro diretti verso l'elefante, scambiamo quattro chiacchiere e ci fanno i complimenti per come stiamo affrontando il viaggio con mezzi meccanici cosi' piccoli, io ringrazio e ci inrociamo con i nostri occhi lucidi di gioia e pieni di vita un sincero sorriso nascosto dalle nostre maschere stile diabolik che ci aiutano a scaldare il viso dalle rigide temperature.
Verso le 13 circa ci fermiamo in un distributore per fare rivornimento e un pranzetto dentro al bar io usero' laria calda che fuoriesce dallo sfiato di un frigo per scaldarmi i piedi infreddoliti.
La marcia procede regolare, i camion che ci sorpassano sembrano che vadano a velocita' elevatissime, rispetto alla nostra andatura ridotta.
Sono felice e rilassato, nonostante le basse temperature il mio corpo regge bene grazie anche al mio abbigliamento tecnico e in serata finalmente arriviamo a Solla a pochi chilometri dalla buca dove iniziano i primi incontri di motociclisti stile Vikingo diretti a questo affascinante ma allo stesso tempo bizzarro raduno.
Non dormiremo in tenda dentro la buca dell'elefante per il semplice fatto che non abbiamo posto per piazzare tutta la roba da campeggio nei nostri piccoli motorini, voglio ricordare che viaggiamo soli senza mezzi di appoggio....
Nell'hotel dove alloggiamo e pieno di moto BMW la stramaggioranza di loro sodo dell'elica, sento e partecipo ai loro discorsi, molti si vantano di aver partecipato piu' volte a questo raduno, fanno sfoggio con orgoglio di molte medaglie di partecipazione all'elefante, ma dormendo comodamente io hotel e viaggiando a moto scarica....
Il giorno dopo Ci svegliamo con una intensa nevicata, o meglio nevica veramente tanto, Giovanni visto il clima dice che preferisce passarlo in camera ma io e Luca lo guardiamo con occhi vitrei e aria minacciosa; si va alla buca in ogni caso!!
Pochi chilometri e eccoci al mitico raduno siamo arrivati all'Elefantentreffen ce l'abbiamo fatta!! immancabile le foto di rito, adesivi targhette varie e una visita all'interno del raduno con i nostri gloriosi mezzi.
Giovanni restera nella parte alta, da buon viaggiatore osservera' ilposto mentre io e Luca arriviamo in fondo alla buca nel Cuore del raduno.
Per qualche ora saremo circondati da un sacco di gente che ci faranno domande, complimenti e molti anzi tanti RISPECT!!
Sono al settimo cielo, sono andato in uno dei raduni di moto piu' freddi, famosi e
frequentati al mondo per la prima volta con un CIAO.
Durante la risalita dalla buca ho un'imprevisto, perdo la marmitta e raggiungo Giovanni con il ciao che fa un casino della Madonna, appena Giovanni mi vede si mette a ridere e mi scatta una foto mentre pure io rido come un cretino con la marmitta del ciao in mano.
Quanto ridere ragazzi, quanto ridere.......






E ormai pomeriggio innoltrato e decidiamo di rientrare in hotel, domani ci aspetta il rientro ma il ciao di Giovanni ha dei problemi perde potenza durante il rientro in hotel, mentre il mio motorino senza marmitta fa un casino incredibile.
Una volta in Hotel, non impiego molto a sistemare Gigino, del filo di ferro e una fascetta fisseranno la marmitta per il rientro, mentre il punto interrogativo resta il Ciao di Giovanni che continua a perdere potenza, si sospetta un'infiltrazione d'acqua nel serbatoio.
La mattina seguente Luca partira' in solitaria, cercando di rientrare in meno tempo
possibile con il tentativo di battere un record personale.
Io e giovanni partiamo poco dopo ma gia' dai primi chilometri il motorino di Giovanni incomincia di nuovo a perdere potenza fino a fermarsi definitivamente, un vero peccato cerchiamo di rianimarlo in piu' modi ma niente da fare il viaggio on the road di Giovanni finisce a pochi chilometri dalla buca durante il rientro.
Ci salutiamo io decido di proseguire, Giovanni lascia il suo motorino in una fattoria che andra' a recuperare qualche mese piu' avanti e mi aspettera' a Bolzano prendendo un Taxi fino alla stazione piu' vicina e rientrando in treno...
Riprendo la marcia in solitaria e sento dentro di me una morsa al cuore, il dispiacere di lasciare un amico, un compagno di viaggio ma devo farmi forza e cercare di accantonare questi pensieri e concentrarmi per il rientro adesso sono solo io e Gigino.
Il viaggio prosegue regolare, e arrivo in serata nei pressi di Schwaz, ma non riesco a trovare la stessa pensione dell'andata, ne trovero' una gestita da un'anziana signora, non ha bagno in camera e televisore, in compenso e molto e conomica, spendo veramente una sciocchezza colazione compresa, la temperatura resta per tutto il giorno meno nove gradi.Ultimo giorno, mi sveglio con una stupenda giornata di sole, dopo un'abbondante colazione accendo Gigino saluta l'anzana signora e parto contento come una pasqua, ma dopo poco appena finito un rifornimento Gigino non parte, non ne vuol sapere, Cazzo!! come faccio?
Vedo un'officina a 100 metri da me, entro e i meccanici Austriaci non ne vogliono sapere di riavviare il mio motorino, per fortuna un ragazzo gentilissimo, decide di aiutarmi, svita la candella mi dice di dare due colpi a vuoto, inserisce di nuovo la candela hhee BBBRRRIIMMMM pot pot pot pot Gigino torna a cantare, sono al settimo cielo, la disperazione si trasforma in grande allegria, con grande gioia abbraccio il meccanico gli stringo la mano e lo ringrazio di cuore danke! danke! Il giovane meccanico capisce il mio stato emotivo sorride mi risponde con tono gentile, non capisco una parola di quello che dice ma immagino una risposta "buona strada"
Riprendo contento e finalmente raggiungo Innsbruchk quando..... Cacchio ho forato!!
A ma allora oggi e proprio una giornata no, per di piu' non ho con me il kit di riparazione gomme, non so se l'ho lasciato a Luca o Giovanni, con tutto quel casino tra guasti e record e sitiazioni climatiche estreme non ci ho proprio pensato.
Dentro di me cerco di rilassarmi, dai Giorgio stai Calmo sei in citta' e hai forato, che ci vuole a trovare un meccanico per sistemarti la ruota del motorino?
Troppo ottimista, mi sono fermato da 5 meccanici, ripeto ben 5 meccanici e nessuno si e degnato di sistemarmi la ruota, bastardi!!
Mi fermo per qualche minuti e rifletto sul da farsi, decido di proseguire con una ruota a terra costi quel che costi.
Nonostante tutto riesco a raggiungere il passo del Brennero senza grossi problemi, i guai iniziano durante la discesa, infatti la gomma inizia a sbriciolarsi e i raggi a rompersi chilometro dopo chilometro, il ciao sbanda a destra e sinistra come un cavallo impazzito, la ruota ovalizzata da vibrazioni fortissime mi creano dolori alle braccia, giro in condizioni disperate restero' per tutto il pomeriggio in piedi sui pedali per limitare il peso alla ruota posteriore il tutto condito con sbandate del ciao paurose, per fortuna durante l'anno mi alleno molto in palestra e questo mi aiuta molto nei momenti piu' difficili...
La mia marcia finira' a 30 chilometri Da Bolzano , la ruota di Gigino si distruggera' in un paese di nome Campodazzo proprio sotto un Cimitero era destino dopo un viaggio cosi' estremo povero Gigino.
Verra' a recuperare me e quel che resta del mio Ciao Giovanni con il suo camper rientrato a Bolzano il giorno prima in treno.
Finisce questo incredibile viaggio con un punto interrogativo, ma Luca?
Mi chiamera' poche ore dopo che e' rientrato a casa sano e salvo recuperato dalla moglie a Innsbruchk la sera, infreddolito anche lui con mille imprevisti che lo hanno costretto ad abbandonare il progetto di record durante il suo rientro...

Qui finisce questo viaggio unico nel suo genere, un' esperienza incredibile che restera' nei nostri ricordi per tutta la vita.


Giorgio Pelati

4 commenti:

lucaduecavalli ha detto...

ovviamente ,mi riferivo a quest'avventura!!COMPLIMENTI!!

Unknown ha detto...

Da paura! grandissimi!

Unknown ha detto...

Grandi!!!!!Pazzi ma grandi..... Io salvo imprevisti ci andrò quest'anno , ma con un ktm 990 adv.

schiraldinterazioni ha detto...

Che impresa!! Forse vi potrebbero servire dei copertoni nuovi,dopo tutta questa strada! Li trovate anche qui: http://www.ecovelo.it/categoria-prodotto/pneumatici/