sabato 19 ottobre 2013

Rientrato da un viaggio in Norvegia per visitare il leggendario pulpito del preikestolen







                                                                         Danimarca
                                                                  Arrivo in Norvegia
                                                                       Strade Norvegesi
                                                                 Inizia la salita del preikestolen

                                                             Finalmente la vetta conquistata
                                                                    Strade sterrate Norvegesi

                                                                I lunghi ponti della Danimarca
                                                                 Mulini a vento Olandesi
                                                                        Infiltrato speciale
                                                                       

lunedì 5 novembre 2012

Olanda 2012.









sabato 20 ottobre 2012

2011- 2012 In viaggio

Eccomi, altri viaggi si accumulano nei miei ricordi tra il 2011 e 2012 e nuove strade si prospetta nei  progetti futuri.

Un bellissimo viaggio in Bosnia dove ho conosciuto persone speciali e un incredibile viaggio  in Alaska, poi via in Romania nelle strade di Dracula e la poverissima Moldova.
Un fantastico viaggio in Cecoslovacchia e un'incredibile avventura che mi ha spinto ad attraversare il continente Australiano, fantastica l'Olanda e un'indimenticabile viaggio nei balcani che mi ha spito a visitare il Nord del kosovo ancora oggetto di disordini a volte violenti..
Un saluto a tutti i viaggiatori e , ricordo che il mio sito e' giorgiopelati.xoom.it

                                          Bosnia


                                           Alaska


                                           Romania


                                             Moldavia


                                          Cecoslovacchia


                                           Australia


                                           Olanda


                                           Missione Kosovo

martedì 15 febbraio 2011

IN VIAGGIO. NEWS




Un saluto a tutti i Bikers e appassionati di viaggi in moto.
Ho continuato a coltivare la mia passione per i viaggi durante questi anni in silenzio, nutrendo sempre di piu' voglia di scoprire strade e posti nuovi.
Ho potuto girare per la scozia ripercorrendo nel mio immaginario le avventure di Higlander e di vedere con occhi la gente e i paesaggi meravigliosi di questa terra nordica.
Ho girato per le Strade del Nepal in sella ad una royal enfield attraverso luoghi pericolosi, osservando su elefanti i rinoceronti, nelle canoe i coccodrilli, i templi spettacolari e la gente meravigliosa di questa terra magica.Che dire del viaggio nel West America in sella alla mastodontica Harley Davidson Electraglide, attraversando Km e Km di strade isolate solitarie e infinite, tra laghi salati deserti e Parchi unici al mondo senza dimenticare le gigantesche citta'. Un salto nel cuore Dell'Europa Attraverso Normandia ,Belgio,e Olanda ripercorrendo la storia del nostro vecchio continente. Il viaggi tra Ucraina, Bielorussia,Russia fin da bambino desideravo visitare Mosca e arrivarci in sella alla mia moto e stata una immensa gioia. E il viaggio in Tunisia scoprendo un popolo meraviglioso nonostante la loro situazione economica disperata specialmente al sud, ore e ore passate in solitaria attraverso il deserto in Agosto e non so quante volte riempivo il casco d'acqua per evitare colpi di sole
Sto' preparandomi per nuovi viaggi, sempre con la voglia di scoprire nuove strade e vivere future avventure.


Potete consultare il mio sito a questo indirizzo giorgiopelati.xoom.it buona strada a tutti.


Lampeggi.


TUNISIA
UCRAINA-BIELORUSSIA-RUSSIA



NORMANDIA-BELGIO-OLANDA




WEST U.S.A





NEPAL




SCOZIA



sabato 30 agosto 2008

Africa Raid. Italia-Mauritania-Italia fino ai confini del senegal

Luglio 2007.

Si dice che tra sogno e realta' non ci sia una grossa differenza, secondo me l'anticamera della realta' e' il sogno, da li parte una reazione che innesta in ogni viaggiatore la voglia di scoprire, la curiosita' di conoscere gente e posti nuovi. Non ho mai visto un deserto e mai capito cosa significa attraversarlo, gia da tempo ero spinto per partire e provare questa nuova esperienza cosi' una sera studiando vari itinerari e spinto da una curiosa email che ho ricevuto da un amico ho visto con interesse un posto dove il Sahara incontra l’Africa nera, uno stato dell’Africa occidentale situato tra le sabbie desertiche a nord e il Senegal a sud, con l’oceano Atlantico a bagnare le sue sponde occidentali.
Un Paese che ha come protagonista assoluto il deserto, e che come nessun altro stato africano offre agli occhi di chi la visita il contrasto netto e affascinante tra la sabbiosa distesa sahariana e quella sterminata delle acque dell’oceano:
La Mauritania.
Alle 12 stacco da lavorare, il tempo di arrivare a casa, vestirmi aprire il garage dove vedo la mia fedele moto, un suzuki v-strom 650 carica pronta per partire, un abbraccio alla famiglia e alle 13,30 accendo start e parto.
Per recuperare un giorno, decido di fare una tirata da Ferrara fino a Algesiras, non so bene cosa mi spinge a commettere una imprudenza simile ma quando mi metto in testa una cosa la devo fare a tutti i costi, ho gia fatto tirate di oltre 1300 Km ma spingermi a livelli simili mai.
Le ore passano durante il lungo trasferimento autostradale, attraverso la Francia e all'una di notte entro in Spagna, mi fermo per una sosta di mezzora, iniziano gli sms di amici preoccupati di questa mia pazzia, li assicuro che sto bene e proseguo ma quando arriva l'alba ecco che iniziano i primi colpi di sonno, incomincia una lotta con me stesso quasi da tortura, nonostante la stanchezza e il sonno proseguo in questa folle tirata, le ore e i km rallentano il tempo dilata, piu' volte mi calano gli occhi ma strigo i denti mastico gomma e vado avanti.
Finalmente alle 16 circa arrivo ad Algesiras, ho percorso 2.357 Km in ventisei ore ad una media dei 120 senza mai dormire, ma non mi vanto di questo che scrivo e una cosa del genere non la ripetero' mai piu e mi ritengo fortunato non essere finito fuori strada per un colpo di sonno.
Il giornio dopo mi imbarco per il Marocco e gia' in nave capisco subito che devo aprire gli occhi e stare molto attento, l'esperienza dei viaggi che ho fatto in precedenza mi fa intuire che devo gia' dalla nave iniziare le prime pratiche doganali che finiro' una volta sbarcato a Tanger.
Appena sceso dalla nave non impiego molto tempo per uscire dalla dogana, una mancia al poliziotto giusto e in 15 minuti posso gia' riprendere il mio viaggio.
Altra lunga tappa di trasferimento fino ad Agadir dove mi aspettano Fabrizio e Monica i miei compagni di viaggio con il loro Bmv 1150 gs, hanno gia' visitato l'anno prima questi posti e grazie a loro ho modo di approfondire le mie conoscenze.
Il giorno dopo riprendiamo il viaggio e lentamente entriamo nel deserto del sahara occidentale che subito mi abbraccia con temperature che toccano i 60 gradi, l'aria e' rovente a tal punto che il metallo della leva del freno anteriore e della frizione scotta da far fatica a frenare e cambiare.
A parte le difficolta' del caldo atroce finalmente entro nella solitudine del deserto e ho i primi incontri con i cammelli, non li avevo mai visto dal vivo e vederli per la prima volta nel loro abitat naturale mi ha dato un senso di felicita' e soddisfazione.
Arriviamo la sera a Laayoune una citta' militare, dove ci rilassiamo e faremo una cena a base di pollo e coca cola ( la loro religione non ammette alcolici) , gustandoci anche dei fuochi pirotecnici che ci danno la buona notte.
Il giorno dopo riprendiamo la marcia e iniziano i primi dei tanti controlli e posti di blocco che fara' la polizia lungo la strada ma grazie a una serie di fotocopie dove si compila i dati nostri e della moto , sbrighiamo in previssimo tempo i controlli ad ogni posto di blocco.
La strada atlantica che costeggia il mare e affianca il deserto rende il paesaggio vario e spettacolare, difficile da descrivere noto chilometri e chilometri di spiagge isolate dove vivono i nomadi nel deserto, questa gente vive in capanne e tende lungo la costa e sfruttano le barche arenate anche come abitazione.
Finalmente la temperatura si abbassa di parecchi gradi, forti raffiche di vento e sabbia rendono la nostra marcia difficile, ma grazie ai miei occhiali anti sabbia e un fular davanti alla bocca riesco a procedere senza che la sabbia mi rechi grossi fastidi.





Nei pressi di Dakhla mi aspetta un tramonto che regala una luce quasi irreale, il paesaggio e' spettacolare, mi sento a mio agio in questi posti.
La sera a Dakla in un ristorante non molto pulito, decido di mangiare un polpettone di cammello come e' mia abitudine assaggiare i piatti del posto, ma commetto un gravissimo errore, inizio durante la notte a star male, il giorno dopo parto con un gran mal di testa, capisco subito che mi aspettera' una giornata difficile e impegnativa.
Prima di avvicinarci al confine della mauritania prendiamo un caffe' nel deserto, sara' l'ultimo momento tranquillo ma dentro di me non lo sono, la distanza da casa e tanta, ' sto' male ma non posso arrendermi alle prime difficolta' devo andare avanti.
Arriviamo a venti km dal confine dalla Mauritania per un ultimo rifornimento, da adesso in poi nella mia moto mettero' solo benzina con piombo, per fortuna il motore non ne risente, anzi non mi accorgo della differenza il bicilindirco suzuki continua a girare che e' una meraviglia.




Arriviamo finalmente al confine con la Mauritania, dove dovremo passare la terra di nessuno, in pratica e' una pista di 4 Km dove c'e' solo sabbia e sassi, dobbiamo stare molto attenti spesso le moto sbandano a causa della sabbia, io rischio piu' volte di cadere ma per fortuna tutto si risolve solo con un po' di tensione e finalmente entriamo in Mauritania.
Da adesso in poi ci sono 500 Km di deserto dove c'e' solo un distributore di benzina a meta' strada ( aperto da poco) per arrivare a Nouakchott, adesso sto' veramente male' quel maledetto polpettone mi causa brividi di freddo e nausea, sudori freddi e gonfiori di stomaco sto' malissimo, avanzo per duecento km dove non faccio in tempo a fermare la moto che vomito in corsa, scendo dalla moto e restero' piegato per alcuni minuti.
I miei compagni non possono fare niente per me restano in silenzio e mi aspettano.
Ho voglia di sdraiarmi nel deserto, ho sonno non ho dormito e i dolori intestinali compreso il malditesta sono atroci, vorrei lasciarmi andare ma non posso, non posso abbandonarmi nel deserto con il rischio di essere rapinato e non posso contare sull'aiuto di un mezzo di supporto, posso solo contare sulle mie forze faccio alcuni respiri profondi, a passi lenti mi avvicino alla moto salto in sella accendo start e riparto.



Mancano 300 Km a Nouakchott vedo la strada che si sdoppia davanti a me vedo tutto annebbiato, nei pochi momenti di lucidita' ricordo un tramonto bellissimo , varie sfumature di colori nelle dune del deserto mentre passano cammelli che girano indisturbati ai lati della strada.
E' un vero peccato, non gustarmi in tutta tranquillita' questi momenti ma adesso la mia unica preoccupazione e' di raggiungere l'hotel e riposare sdraiarmi nel letto recuperare le forze e dormire, dormire.......
La sera tardi arriviamo Finalmente a Nouakchott la capitale che significa "il posto dei venti", non so come ci sono riuscito ma finalmente sono in hotel, dormiro' 14 ore di filato. Il giorno dopo ripreso in parte dal malanno visitiamo la citta', ma vedo una gran poverta', gente alla fame, camion che trasportano di tutto dalle persone agli oggetti, altri che a braccia spingono carretti caricati all'inverosimile, dentro di me provo un senso di compassione per quella gente.
Vediamo una moschea, ci avviciniamo e chiediamo se possiamo entrare per visitarla, purtroppo possono solo entrare chi e' di religione mussulmana guardando da fuori vedo
all'interno colonne e archi bellissimi dipinti di un blu' intenso, tentiamo piu' volte di entrare, ma quando chiamano le guardie a questo punto e meglio andare via, un vero peccato.
Il giorno dopo riprendiamo il viaggio, siamo solo a 200 Km circa dal Senegal il paesaggio cambia, la sabbia diventa rossa vedo alberi ma anche nuvole cariche di pioggia, si perche' in Agosto e' il periodo delle piogge e prendere un acquazzone non e' difficile.
Dietro alla mia moto ho un borsone carico di medicinali da dare in dono a chi ne ha bisogno, notiamo una scritta che indica un centro medico in un villaggio nei pressi di Tiguent decidiamo quindi di donare i nostri medicinali in questo centro e si rivelera' una scelta azzeccata, infatti di centro medico c'e' solo la scritta perche' non hanno niente! Stanze vuote e assenza di medicinali,un ragazzino sdraiato nel letto con il corpo ricoperdo di pustole e la madre amorevolmente asciuga con la gonna, potete immaginare l'igiene; il dottore non c'e' perche' e' in un'altro villaggio,l'unico dottore fa il giro di alcuni villaggi durante la settimana.
Potete immaginare la sorpresa e la festa che ci fanno quando gli portiamo questi medicinali finalmente hanno qualcosa e' solo una goccia nell'oceano ma e' gia' qualcosa, una donna mi regala una foular e iniziano ad avvicinarsi a noi piu' disinvolti, devo dire che e' bella gente piacevole e gentile, molto simpatici riescono a strapparmi un sorriso e nonostante la loro poverta' vedo una grande armonia tra loro.



Riprendiamo il viaggio fino ai confini del senegal dove decidiamo di prendere una strada sterrata che entra in una bella zona di palude, la flora e la fauna e' gia' diversa il cambiamento e' notevole lasciamo il deserto e entriamo in una zona della mauritania insolita e' particolare, purtroppo e' il periodo delle piogge e' il giorno prima ha piovuto, la nostra marcia prosegue per sette otto km io provo andare avanti da solo ma resto piantato con la moto nel fango, aiutato dalla popolazione del posto e dai miei compagni riesco ad uscire dal fango e tornare indietro, a questo punto la nostra marcia finisce oltre non si va e lentamente torniamo indietro.
Dopo 70 km mentre ritorniamo a nouakchott decidiamo di fermarci a prendere un caffe' nel deserto preparato dall'immancabile moca e poco dopo due mauri si fermano per chiederci se abbiamo bisogno di un aiuto, innegabile un invito a prendere con noi un caffe' nel deserto. Seduti in cerchio all'ombra di un'albero si parla di vari argomenti, ma quello che mi ha piu' colpito e' quando ci spiegano che la loro religione insegna che tutti i popoli possono convivere tra loro in pace e serenita' anche se hanno religioni diverse e non sono le religioni ad essere stupide ma gli uomini.......



Questi discorsi descritti da questa gente in armonia tra noi mente soffia il vento nel deserto mi ha fatto scorrere un brivido nella schiena, eravamo due mondi diversi che parlavano in armonia tra loro e nonostante la loro semplicita' il modo di parlare ed esprimersi era piacevole e ti coinvolgeva nei loro racconti, questi discorsi non li dimentichero' mai e la motocicletta mi ha regalato un altro momento magico che rende il mio spirito sempre piu' ricco.

Riprendiamo la marcia dopo che abbiamo salutato i nostri amici e risaliamo verso nord, non pensate che rifare la stessa strada al ritorno sia noiosa perche' l'avete gia' percorsa vi sbagliate di grosso, la visuale cambia di conseguenza le luci, i colori e i paesaggi sono visti in un ottica diversa.
Incontreremo un fortissimo vento dove le moto consumeranno tantissimo carburante al punto che nei pressi di dakhla la mia moto non arriva al distributore di benzina con i miei 22 litri nel serbatoio, per fortuna con me ho due taniche da 5 litri di scorta e evito di restare a piedi, quando si va in questi posti e meglio portare carburante di riserva per evitare brutte sorprese.



Dopo giorni di viaggio arriviamo a Marakech dove ci perdiamo nelle lunghe strade del suk dove centinaia e centinaia di negozianti vendono di tutto, decido anche di sottopormi ad un rito dei serpenti velenosi che dicono loro sia di buon auspicio ma io ho i miei dubbi, nonostante tutto vengo avvolto di serpenti e uno me lo infilano anche dentro la maglietta!
Il giorno dopo saluto i miei amici e proseguo il viaggio di ritono, dove mi imbarchero' per Tarifa dove abbraccio di nuovo l'Europa.
Proprio qui a Tarifa ricordo un viaggio che ho fatto in solitaria qualche anno fa tra Spagna e Portogallo e fermandomi proprio a Tarifa ho visto la terra del marocco pensando dentro di me cosa ci sara' oltre quella costa?
Adesso riguardo dallo stesso punto lo stesso paesaggio che vidi qualche anno fa e' con soddisfazione sorrido, mi accendo un sigaro toscano e mi gusto per 20 minuti il sapore del tabacco pensando a tutti i viaggi che ho fatto in questi anni, finito il toscano e le mie riflessioni accendo start e riparto il viaggio non e' ancora finito.



Visito Siviglia dove mi fermo un paio di giorni e mi rilasso visitando bei palazzi che questa citta' regala e gustandomi alla fine di ogni pasto un buon brandy seguito dall'immancabile toscano, proseguo verso Nord Est a Huesca una piccola citta' guarda caso In piena festa, dove mi divertiro' tantissimo e attraverso i bellissimi Pirenei che visitero' con grande interesse, poi lentamente l'inevitabile rientro a casa percorrendo 12.000 Km.

Un viaggio in Africa ti lascia sempre qualcosa nel cuore e ancora adesso quando chiudo gli occhi sento il soffio del vento nel deserto.



Giorgio Pelati

sabato 31 maggio 2008

Winter Raid

Winter Raid

E la mattina del 22 Dicembre 2007, come sempre mi alzo di buon'ora e mi preparo una buona colazione in casa al caldo, gia al caldo e alla comodita' fuori la giornata e bella ma fa freddo, -2 Gradi.Mi vesto, prendo la mia inseparabile borsa da serbatoio apro il garage e tiro fuori la moto, mi aspetta un nuovo viaggio in pieno inverno.L'abbigliamento che ho adottato e il classico in goretex con inbottiture invernali, per ripararmi i piedi e le gambe del freddo ho messo un coprigambe imbottito della tucano studiato a posta per il modello del mio suzuki v-strom 650, mentre per riparare le mani ho usato delle classiche moffole.Accendo il mio bicilindrico e imbocco l'autostrada in direzione Ancona dove prendero' il traghetto per imbarcarmi in Grecia e da li la lenta risalita dei Balcani in moto.....Arrivo nel Porto e vado subito a prendere il biglietto senza prendere la cabina, dormiro' sul ponte o meglio dentro a un corridoio della nave cosi' il prezzo del biglietto si ridurra' di parecchio.La ragazza che sta' dietro la biglietteria mi dice che se prenoto subito andata e ritorno avro' un'ulteriore sconto del biglietto ma quando gli spiego che ho intenzione di rientrare in Italia via terra, mi guarda inizialmente con aria stranita, brevemente gli spiego cosa intendo fare e con un bellissimo sorriso e due occhietti maliziosi mi augura buona fortuna, e di fornuna ne avro' proprio bisogno...Alle 16 circa mi imbarco, fisso bene la moto con i ganci della nave, (ormai sono esperto l'ho fatto tante volte) e lentamente il traghetto parte, una buona cenetta seguita da un buon sigaro toscano e pochi turisti, la maggior parte della gente sulla nave e' per lo piu' frequentata da camionisti in questo periodo dell'anno.La mattina sbarco e davanti a me si presenta una bellissima giornata di sole, la temperatura e +3 gradi, bene il morale e alto sono ben riposato anche se ho dormito in un'angolo di un corridoio della nave sotto ad un sacco a pelo ho dormito profondamente, per fortuna anni di viaggi in ogni situazione mi ha abituato a dormire senza grossi problemi dove capita, mentre ho notato che la maggior parte della gente che per anni e' rimasta abituata a dormire sempre comodamente nel letto di casa quando si sono trovati in situazioni diverse hanno trovato grosse difficolta' nel dormire durante i viaggi.





Arrivo a Kalpaki a 30 chilometri dal confine Albanese,rispetto a qualche anno fa le strade sono ottime e ben pulite, mi gusto i bei panorami che regalano le montagne della grecia, proseguo fino a circa 12 km dal confine quando vedo una colonna di macchine ferme, visto che ormai sono le feste di natale credo sia tutta gente che torni in patria per trovare i parenti, ad ogni modo sono in moto e questo per fortuna non mi crea problemi, da un lato lentamente sorpasso il lunghissimo serpentone di macchine e in in men che non si dice mi trovo davanti al confine.Non impiego molto a sbrigare le formalita' doganali, in neanche 20 minuti sono entrato in Albania.




Davanti a me trovo una una grande vallata, credetemi complice anche la bella giornata di sole il paesaggio e' molto bello, per fortuna la temperatura restera' invariata di sette-nove gradi sopra lo zero.Prendo una strada che costeggia il mare sopra a delle montagne, a parte le strade che sono ridotte in condizioni pessime, il paesaggio e' spettacolare, un mare stupendo, rocce di colori e forme diverse tutto era perfetto,



quando all'improvviso durante una preve sosta per scattare qualche foto, si affianca una macchina, dove dentro ci sono tre persone due d'avanti e uno dietro, uno di loro abbassa il finestrino e mi chiede se ho dei problemi, io lo guardo e vedo un ragazzo con una faccia da galera e uno sguardo cattivo come pochi, non capisco il senso della sua domanda, lui mi risponde in un perfetto italiano " perche' ci hai sorpassati e subito dopo ti sei fermato? Hai qualche problema con noi per caso?" Mentre diceva queste parole ho notato un fucile nel sedile posteriore dell'auto e dio sa cos'altro portano che non vedo.Gli rispondo " no nessun problema ragazzi, mi sono semplicemente fermato per scattare una foto, in questo punto il paesaggio molto bello" detto queste mie parole resta leggermente confuso da come mi guarda, forse (penso io) non conosce il mondo del viaggio in moto, ci pensa un'attimo e mi risponde " va bene allora scatta pure le tue foto, sei fortunato adesso non ho tempo perche' devo adare, ma non fermarti troppo in queste strade isolate possono essere molto pericolose", fa un cenno con il braccio all'autista dicendo di proseguire, noto anche che la macchina e sprovvista di targa...Non me lo faccio ripetere due volte, accendo la moto in un lampo li risorpasso e senza fermarmi arrivo in serata a Vlore dove Trovo un'hotel in riva al mare e con pochi spicci mi rilasso con un'ottima cena a base di pesce.



La sera parlo con molte persone, dove mi spiegano i loro problemi politici e economici, due ragazzi mi chiedono in quale hotel alloggio,ma mentiro' dicendo che non ricordo il nome, insistono per offrirmi la colazione la mattina dandomi un appuntamento ma io ribadisco che devo partire e fare molta strada e rifiutare l'offerta, daltronde sono solo e non posso fidarmi della gente.Il viaggio prosegue, attraverso le strade del nord dell'Albania, purtroppo devo dire che il paesaggio a differenza del sud e triste e desolante, noto una poverta' disarmante e per di piu' le strade quando entro nelle citta' sono pericolose, causa di mancanza di semafori e segnaletiche, piu' volte mi trovo circondato da macchine che girano ovunque, il caos regna sovrano e i poliziotti che sono negli incroci, piu' che dirigere il traffico mi sembra il traffico che dirige loro.






Arrivato al confine con Montenegro si presenta un problema, l'impianto elettrico della moto e' impazzito, ogni tanto il quadro si accende e spegne mentre le luci e le frecce si accendono dove gli pare a loro .Cristo e un bel casino, per fortuna il motore continua a girare regolarmente, pero' la preoccupazione sale alle stelle.Arrivo alla dogana dei Montenegro e presento i documenti per le solite formalita' ai doganieri, quando uno di loro con tono cattivissimo mi risponde "manca il foglio di assicurazione" gli rispondo che ne sono sprovvisto, non faccio in tempo a finire la frase che mi dice " gira la moto e torna in dietro, niente foglio niente entrata!!" a questo punto inizio ad incazzarmi pure io, gia il problema alla moto, per di piu' sto' burino," ma scusa(dico io) dammi sto foglio qui in dogana" lui risponde con tono sbigottito e interrogativo " si io te lo posso fare ma c'e' un problema ti costa dieci euro" dopo una risposta simile mi vien voglia di divorarlo, ma cerco di restare calmo e gli dico " non ci sono problemi tu dammi il foglio compilato e io ti pago".Entro in montenegro, un po' amareggiato per la moto e ancora incazzato per quel doganiere rompipalle, nonostante tutto mi godo un paesaggio veramente molto bello, devo dire che Montenegro e paesaggisticamente parlando una favola, le strade sono fantastiche e mi diverto pure a fare qualche piega ma senza esagerare, ci sono molti poliziotti.




La sera verso le 17 entro in Bosnia e mi fermo in un piccolo hotel a Trebinje, l'idea di fare la deviazione a Sarajevo la salto, ho la moto che non funziona bene e non voglio sfidare la fortuna piu' di tanto, anche le temperature si stanno abbassando man mano che proseguo verso nord per di piu' ho visto il meteo in un bar dove si sta' avvicinando una grossa perturbazione nei balcani con forti nevicate quindi decido di andare avanti con il mio programma.La mattina parto in compagnia di una forte pioggia, niente male e il giorno di natale e piove a dirotto nonostante tutto il morale e' alto la moto per fortuna si e' accesa quindi posso proseguire.Entro in Croazia e proseguo fino Split sotto un diluvio d'acqua, per fortuna smette e si apre una bellissima giornata di sole, l'impianto elettrico continua a fare capricci ma il motore gira che e' uno spettacolo, lascio la statale e entro in autostrada, mi fermo in un autogril per un rifornimento e un panino, continuo a leggere molti sms di amici che mi fanno gli auguri di natale e di Buona strada, forse potra' contare poco ma questi sms mi danno un grosso aiuto morale.La marcia in autostrada e lenta e regolare, sono le tre del pomeriggio, un sole fantastico, assenza di vento e l'autostrada e deserta, solo io la moto la strada e chilometri e chilometri di praterie deserte, il tutto condito con una temperatura gradevole di +10 gradi, mi sembra di vivere un sogno. Poi nei pressi di Posedarje l'autostrada inizia a salire su un passo e improvvisamente il sogno si interrompe da forti raffiche di vento laterali, dove una addirittura rischia di schiantarmi contro il lato di una montagna.Rallento e il mio volto non e piu' sereno e rilassato, ma serio e preoccupato, cazzo queste raffiche di vento sono pericolose, decido di avanzare ad una andatura di 50 km orari di piu' non vado, noto un paesaggio spettacolare visto dall'alto, merita una foto ma non posso fermarmi in questa zona le raffiche di vento sono troppo forti rischio seriamente di finire per terra devo mio malgrado proseguire.Finalmente dopo venti interminabili chilometri di raffiche di vento e andature ridotte entro in una galleria e tiro un sospiro di solievo, ma durera' poco perche con mia grande sorpresa appena uscito dalla galleria il paesaggio cambia radicalmente, la temperatura si abbassa a meno 5 gradi il cielo e ricoperto di nuvole il paesaggio e ricoperto di neve, un tipico paesaggio da Elefantentreffen.Mi fermo per un breve filmato e un paio di foto, ma lascio subito la tecnologia per rimettermi i guanti, fa veramente freddo e restare a mani scoperte senza guanti rischio il congelamento.Proseguo lungo un paesaggio desolato grigio e innevato, sono profondamente colpito dal come in pochi km ho trovato questo cambiamento improvviso di clima, lungo l'autostrada noto pericolosi tratti ghiacciati, per fortuna girano molti camion spargi sale dove limitera' il problema del ghiaccio.




Ormai e quasi buio, sono le 16,30 il problema dei viaggi in inverno sono le giornate corte, finche' e giorno va bene ci duri anche ma viaggiare di notte e impensabile, o per lo meno e fortemente sconsigliato.Decido di proseguire ugualmente, voglio arrivare a Rijeka a Nord della Croazia, l'impianto elettrico della moto ogni tanto fa dei capricci, ormai e buio sono solo e avvolto nella morsa del ghiaccio, i piedi non li sento e le mani mi fanno un male cane sempre causato dal freddo, il corpo inizia a tremare, la temperatura e' arrivata a meno 9 e viaggio ad una media dei 120 km orari.Ma la mia costanza e premiata, finalmente esco dall'autostrada e entro a Rjeka, mi fermo in un distributore per far benzina e mi rilasso un'attimo fumandomi un buon toscano, oggi e' stata una giornata lunga e intensa.Contento, trovo un buon hotel dove finalmente mi faccio una doccia calda e dopo 30 minuti riesco a trovare di nuovo sensibilita' ai piedi mezzi congelati, entro in un ristorante di lusso e ordino un'abbondante cena a base di pesce e sorseggio un'ottimo vino, non bado spese e mi tratto da signore, oggi me lo sono proprio meritato. Con la pancia piena e le guance rosse mi incammino in camera, punto la sveglia, mi sdraio nel letto e crollo in un sonno profondo.Riparto la mattina sotto un sole splendido, la temperatura e bassa, meno 5 ma non mi preoccupo, oggi voglio arrivare a Tarvisio dove mi aspettano i miei amici.A parte il solito impianto elettrico che continua a stressarmi la marcia continua regolare quando sento dei rumori strani e sospetti alla catena, cristo dico io che cavolo c'e' adesso!!!!Controllo e vedo che ormai la catena della moto e alla frutta, il deserto della Mauritania l'ha massacrata e questo viaggio le ha dato il colpo di grazia.Bene canena rovinata impianto elettrico difettoso che faccio? Che domande si va avanti!Entro in Slovenia, da poco hanno aperto le frontiere e finalmente passo senza burocrazia inutile, e poco dopo finalmente entro in Italia.Proseguo nonostante i problemi, questa moto e un vero miracolo e dopo due ore leggo il cartello Tarvisio, con mia grande gioia urlo dentro al casco: "Sii!!! Tarvisio!!!! C'e' lho fatta!! nonostante tutto ci sono riuscito!!"



Sono al settimo cielo, la temperatura e meno otto gradi fa un freddo boia e raggiungo l'hotel dove alloggiano i miei amici e compiaciuto ai lati della strada vedo i campi da sci e assenza di motociclisti, ridendo come un matto dico " ma chi e' quel pazzo che va in moto a Tarvisio con questi freddi..."Per giorni parcheggio la moto nel garage dell'hotel dove mi gustero' paesaggi innevati e giornate fantastiche ma non in moto ma con un paio di sci sulle piste austriache.





Poi il rientro a Ferrara dove alla mia fedele le aspettera' un super tagliando per rimetterla a nuovo, se la merita proprio la mia moto e' una vera guerriera.

Giorgio Pelati